PORT ROYAL
Celebre abbazia medievale francese, luogo di studio e di educazione dove fra gli altri si è formato il filosofo Pascal, ma anche luogo avventuroso nelle Antille nel XVII secolo attraversato da pirati, bucanieri e corsari in cerca di una sorte migliore.
Port Royal è un progetto a cura di Riccardo Vannuccini che Artestudio realizza per il 2020 e per il 2021 con il contributo della Regione Lazio, Direzione Affari Istituzionali, Area Politiche degli Enti Locali e con la collaborazione degli Istituti Penitenziari di Latina, Rieti, Velletri, Viterbo, Paliano e Regina Coeli di Roma. Il progetto ha la durata di 12 mesi nei quali sono realizzati laboratori, workshop e performance teatrali nei sei carceri del Lazio.
PORT ROYAL che riprende e sviluppa un progetto ultradecennale di ARTESTUDIO, in particolare vuole da una parte assicurare tramite la partecipazione diretta della popolazione detenuta di alcuni istituti – Regina Coeli, sezione comuni e sex offender; Viterbo, sezione comuni; Rieti, sezione sex offender, Velletri, sezione comuni, Paliano e Latina, comuni – un’attività culturale stabile e continua nell’intento di contrastare il disagio e l’emarginazione sociale; e dall’altra migliorare la qualità della vita detentiva e favorire la crescita culturale tramite la condivisione di progetti culturali comuni.
Il progetto PORT ROYAL vuole seguitare l’attività di ARTESTUDIO all’interno dei vari Istituti penitenziari, garantendo un servizio utile e aggiornato ritenuto da tutti necessario e che si svolge con la collaborazione della Direzione, degli educatori e della Polizia Penitenziaria.
In questo progetto vogliamo sottrarre il detenuto al “teatro del giudizio”.
Al contrario, il nostro lavoro segue l’inoperosità di Benjamin, Agamben e Nancy: nessun equivoco sul mestiere dell’ attore, i detenuti sono impegnati in una singola e singolare, personale ricerca di recupero delle possibilità esistenziali attraverso lo strumento dell’ espressività.
Col progetto intendiamo:
– Realizzare attraverso percorsi educativi dell’ arte e della cultura processi di sostegno e di reinserimento e risocializzazione della popolazione detenuta;
-Favorire la fruibilità dei diritti delle persone detenute, cioè la possibilità di esprimere emozioni e sentimenti, di svolgere attività di gruppo e di avere contatti con realtà esterne al carcere;
-Realizzare momenti creativi ed educativi di tipo artistico-culturale che vedano i detenuti protagonisti delle attività svolte;
– (Ri)percorrere attraverso l’ arte percorsi formativi anche non dialogici utili alla individuazione della propria personalità secondo possibilità diverse e sconosciute.
Il progetto prevede un laboratorio di 12 mesi presso l’Istituto di REGINA COELI, con detenuti comuni e detenuti del cosiddetto repartino, sezione fragilità psichica, e 4 workshop negli istituti di VITERBO, RIETI, VELLETRI, LATINA e PALIANO sul tema del teatro sociale, sempre rivolti alla partecipazione diretta della popolazione detenuta.
Da una parte dunque si garantisce nel carcere giudiziario storico della Capitale un’attività stabile e continua, dall’altra si realizzano dei workshop in 5 istituti e armonizzando l’iniziativa ARTESTUDIO con le altre attività già in corso in un programma armonico di messa in rete delle attività e come verifica di possibili sviluppi e collaborazioni.
Il progetto prevede la realizzazione di due performance a REGINA COELI come momento pubblico condiviso e una prova aperta in ognuno degli altri istituti. Con elementi di scena e costumi e con la partecipazione di una compagnia teatrale professionale.