Film

THINGS AND OTHER THINGS
Un nuovo lungometraggio scritto e diretto da Riccardo Vannuccini, prodotto da Artestudio con King Kong Teatro, Il Cane Pezzato e Sulk Youth production e in collaborazione con Valentino (Italy/Uk 2024 75′)
CAST
Greta Bellamacina
Rocco Cucovaz
e con Gabriele Guerra, Lars Rohm, Silvia Bazzini, Silvia Fasoli, Alessandra Piscopo, Sabrina Biagioli, Maria Sandrelli, Alba Bartoli, Mathilde Serre, Alice Mazza, Lucia Ciruzzi, Matilde Benedusi, Alessandra Desideri, Sofia Russotto, Musao Cedric Kasongo, Elena Lunghi, Stefano Cozzi, Benedetta Fabbri, Alessio Nanni, Mariella Chessa, Rita Salvadori, Remo Lilli, Rossano Fabbri, Elena Nico, Lucian Montgomery, Alberto Sandrelli, Antonello Budini Gattai, Enereo Paoloni, Agostino Adiletta
, Enrica Di Paola, Francesco Gambella, Lorenzo Dai Prà.

direttore della fotografia
Manolo Cinti

direzione di produzione
Giovanni Martucci
Musiche
Pietro Freddi

assistenti di produzione Paolo Duranti, Alessandra Piscopo, Elena Nico, suono in presa diretta Alessandra Salvadori, assistente operatore Luigi Lauria, montaggio Chiara Caporali, montaggio sonoro Federico Martucci, tecnico Francesco Magaletta, abiti di scena della sig.ra Bellamacina Valentino, foto di scena Maria Estrella Negrini, Elena Nico, produttori esecutivi Alba Bartoli, Maria Sandrelli, Greta Bellamacina

in fase di post-produzione – realizzazione prevista marzo 2024

Sinossi
In questa Terra desolata, ridotta in fin di vita dagli umani, due superstiti giocano ancora con la propria esistenza seguendo un filo rosso a tutti evidente.
Il film è il proseguimento del film precedente, lo si capisce dal nome dei due protagonisti, ecco perché non c’entra affatto con quella storia.
Questo è un film sul niente che accade, ovvero tutto può succedere.
L’impossibilità intesa come possibile e la perdita di tempo come tempo sottratto al quotidiano, alla replica, allo spettacolo, al cinema a favore dell’immaginazione e del possibile.
GRETA e ROCCO, riusciti a fuggire in maniera misteriosa da dove stavano – dove stavano? – sono impegnati senza far nulla a lasciare tracce fantasiose del loro passaggio su questa Terra ferita, segni immaginati di un poetico, felice, disperato stare al mondo.
Graffi, rumori, silenzi, pose, corse, bevute, ferite, fughe, baci, ruberie che accadono come sulla soglia di una porta, all’ingresso di un recinto e che non significano nulla.

COMMEDIA
lungometraggio scritto e diretto da Riccardo Vannuccini, prodotto da Il Cane Pezzato con Artestudio, King Kong Teatro, Le Scarpe di Van Gogh, New River Press (Italy/England 2022 75′)
CAST
Greta Bellamacina
Rocco Cucovaz
e con Laure Franchet D’Esperei, Mersila Sokoli, Sabrina Biagioli, Gabriele Guerra, Lars Rohm, Silvia Fasoli, Alessandra Piscopo, Priscilla Muscat, Maria Sandrelli, Alba Bartoli, Raffaella Zappalà, Luana Ghezzi, Giuditta Calandro, Maria Chiara Pozzoni, Mariella Chessa, Rita Salvadori, Remo Lilli, Jean Marle Graham, Germana Brida, Grazia Brasi, Gianni Martucci, Marco Paparella, Benny Bellamacina, Emma Freddi, Eugenia Specioso, Maddalena Potzolu, Maria Chiara Tofone, Sabera Chighebaf, Elisabeth Lee Giansiracusa, Jhon Howard Forrester, Kamal

direttore della fotografia
Manolo Cinti
Musiche
Pietro Freddi
Montaggio
Priscilla Muscat

prodotto da Alba Bartoli, Maria Sandrelli, Greta Bellamacina, Pietro Freddi, assistente operatore Gianluca Brutto, suono di presa diretta Alessandra Salvadori, assistenti di produzione Giuditta Calandro, Maria Chiara Pozzoni, Pietro Patrizi, direzione di produzione Giovanni Martucci, trucco Francesca Barberio, scene Yoko Hakiko, costumi Yoko Hakiko e Stretsis, colorist Daniele Zed Beretta, montaggio sonoro Federico Martucci, tecnico Roberto Gigliotti, tecnico assistente Leonardo Di Paola, foto di scena Flavio Bruno

Sinossi
COMMEDIA: Liberamente ispirato a una storia finta.
La storia è molto semplice, anzi la storia non c’è.
Il film voleva raccontare sette magnifiche interpretazioni di un’attrice, come sette sono le virtù o i peccati capitali, i cieli nel Corano, i doni dello Spirito Santo e sette sono gli dei della felicità nel Buddhismo e i magnifici sette, ma alla fine il film è venuto meno. Proprio così.  Al tempo in cui è possibile fare filmica qualsiasi cosa in qualunque momento e in ogni dove e con qualunque mezzo, al tempo in cui tutto è film e tutti siamo sempre filmati dentro un film, questo è un film mancato.
Forse questo è un omaggio a Marco Ferreri? Non sono sicuro. Un racconto filmico – sperimentale? difficile? facile? epico? alla fine estatico? – una serie di appunti in forma di non cinema, un film che si interrompe per scene, un film eccetera insomma.

COMMEDIA è una sorta di racconto autobiografico truccato con la consapevolezza inconsapevole che noi siamo quello che abbiamo fatto, ma molto di più quello che non abbiamo fatto e che siamo quello che abbiamo detto, ma ancora di più quello che non abbiamo detto.
Spiagge lunghissime, palazzi come cattedrali, boscaglie, cavalieri in arme, tribù di pellerosse, donne meravigliose diventano vecchie sedie di legno dentro vuote stanze ospedaliere dove echeggia, forse, soltanto il rumore del mare.

Di lato e di traverso, una compagnia di persone in una residenza psichiatrica, fa parte senza saperlo dei precipizi dell’umore di una ragazza che si pensa modella, poetessa, attrice e forse lo è davvero, se non fosse per quello stupido che gli cammina come un’ombra sempre accanto.
Esperimento di film eccetera incompiuto nella sua manifesta e inconsapevole incertezza.
Sullo sfondo restano il mistero della finzione e della fine nell’ essere umano.
Finzione come sistema dello stare al mondo, fine come fine dello stare al mondo, sfondo necessario all’essere umano per produrre il gioco della finzione e seguitare a fare mondo correndo il rischio tutto femminile della gioia eccessiva.
GRETA e ROCCO insomma raccontano la nostalgia di quella vita banale e tranquilla che volevano avere e che non hanno mai vissuto, ma che sono condannati a ricordare per sempre.

Premi
Award Winner
Gangtok International Film Festival 2022
Biff International Film Festival 2022
fiff London august 2022
BIFF Bright International Film Festival
Best Experimental Film
Film Maker Life Awards 2002
International Smyrna Movie Festival 2022
Mannheeim Arts And Film Festival 2022
Deamz Catcher International Film Festival
Cult Valley Global Cinefest

Jaisalmer International Film Festival outstanding achievement award cinematography
Jaisalmer International Film Festival outstanding achievement award experimental film
Honorable Mention
Cine Paris Film Festival
Nominee
Beach Cities Inspirational Film Festival
Hong Kong World Film Festival
Montreal Indipendent Film Festival
Best Actress

Greta Bellamacina
Jaisalmer International Film Festival
international Smyrna Movie Festival
Stanley Film Award
Deamz Catcher International Film Festival
Best Actor
Rocco Cucovaz
International Smyrna Movie Festival
Best Film Editor

Priscilla Muscat
Gangtok International Film Festival
Best Producer
Maria Sandrelli
International Smyrna Movie Festival
Commedia ha partecipato fuori concorso al Nòt Film Festival di Sant’Arcangelo di Romagna (Agosto 2023)

guarda Commedia il trailer https://www.youtube.com/watch?v=dybBep3JNaI

DERNIERES NOUVELLES DES PELUCHES
Cortometraggio scritto e diretto da Riccardo Vannuccini, prodotto da Artestudio con Il Cane Pezzato (Italia 2021 3’27”).
Con Silvia Fasoli e Musao Cedric Kasongo e con Lars Rohm e Pietro Freddi.
Direttore della fotografia Manolo Cinti, montaggio Priscilla Muscat

Sinossi
Una giornata normale di LEI e LUI, ad ascoltare la radio, la boxe e a fare una buona colazione coi fumetti in mano e Artaud sul muro. Intanto la pancia cresce e il sax suona. Dalla terrazza del palazzo fra lenzuola LUI e LEI ascoltano la città indaffarata, fanno giocare i peluche mentre un nuovo peluche, a breve, verrà al mondo.

guarda il corto su https://www.youtube.com/watch?v=XQ7G3kUwYjQ

Official Selection
Prague International Indie Film Festival 2022
SHORT to the point 2022

SCIMMIA
autobiografia di r.c.
Un film di riccardo vannuccini (OPERA PRIMA)
Produzione ARTESTUDIO con IL CANE PEZZATO italia 2014 / BN, 79’
Con ROCCO CUCOVAZ, SONA AMINI, ALBA BARTOLI, MARIA SANDRELLI, TIZIANA TIBERIO, CECILIA MUTI, LARS ROHM, LAURA SUDIRO, GUZEL FAZULLINA, MARCO BARSOTTI, APO ZUVERIC, BEATRICE TOMMASI.
Fotografia MANOLO CINTI
montaggio FABRIZIO FEDERICO
Collaborazione artistica PIETRO FREDDI
assistente regia DANIELE CAPPELLI

Il Film?
Il film è la storia confidenziale di una passione, la passione per il racconto, per l’invenzione, per tutte quelle vicende che cominciano e finiscono e ricominciano nella nostra fantasia e che il cinema, ad esempio, tante volte ha filmato una volta per tutte oppure ha perduto per sempre.
Come diceva Stehndhal ” Se non scrivo dimentico tutto, ma, se descrivo il mio sentimento mi do un dolore. Sperimento a perfezione che il sentimento puro non lascia ricordo.”.
Il film semplicemente racconta proprio questa confusione artistica, questo sovrapporsi di immagini e soggetti. Sensazioni, emozioni, aggiunte e cancellazioni, prove e tentativi, segnature insomma.
Tutto il mondo poetico e quotidiano che gira intorno alla preparazione e alla realizzazione di un film, non importa quale o di un lavoro artistico. Il soggetto, varianti comprese, la preparazione tecnica e sentimentale diventano qui il film stesso, quotidianità e vita personale inclusa.

Un’autobiografia filmica che è il decoupage di un’esistenza.

E c’è tempo – rubato – per qualche intervista e soprattutto per un lungo, poetico e inutile andirivieni sul lungomare laziale, come fosse il set del prossimo film da fare o di un film appena concluso, o forse un set abbandonato o, meglio ancora, la culla della libera immaginazione. 
Quali sono insomma i meccanismi dell’invenzione cinematografica? Come ci assale e ci seduce e ci abbandona un’idea? Quanto della vita personale si consuma in un’opera artistica nella musica, nella letteratura, nel teatro, nell’ arte, nel cinema, adesso e oggi che tutta l’arte confonde e annulla i generi adesso e oggi che l’esistenza da sola è anche copia e perfomance di sé stessa?
Una continua dissolvenza fra cinema e realtà dunque. E così il film a volte sembra il film di un film, un reportage della televisione, il backstage di un altro film, un videoclip, un film privato amatoriale e poi daccapo un film in un degenere filmico e comico che misura lo stato moderno di percezione estetica dello spettatore moderno.

La vicenda misteriosa di due amanti segreti, riscritta e rimaneggiata in un soggetto smarrito e ricordato più volte, questa vicenda leggera e passionale, avvincente e confusa, si (con)fonde e si lega alla questione del limite fra realtà e finzione, fra immagine e copia, citando un celebre testo a sua volta fatto di rimandi e tradimenti.
Il film è un viaggio solitario, una dedica amorosa all’immagine, alla composizione e alla scomposizione amorosa dell’immagine. 
L’immagine diventa racconto, divagazione, cancellatura e raddoppio di altre immagini, una nuova immagine appena veduta e daccapo confusa nel montaggio del quotidiano visivo.

Scegliere un’immagine per raccontare un’emozione: il lavoro difficile del selezionatore di immagini – l’autore? – con una mano sul cuore e una sull’occhio. 
Tutt’intorno è un costruire di scene ultime che sono subito cancellate dal pensiero e dal desiderio seguente, dalla necessità di modificarle e di vederne altre alla prova per seguire l’istinto e il destino, la passione insomma, il battito del cuore e dell’anima.
E dunque qual è il confine in questo nostro tempo tra realtà e finzione? E’ la finzione che ci getta nella realtà o il contrario? E poiché è l’arte, in tutte le sue apparenze che ci conduce a questo interrogativo e ci confonde, il film è la piega stessa che si frappone tra finzione e realtà.

Un corpo a corpo di immagini in conflitto. Immagini contro immagini. Immagini di ricordo contro immagini di oblio, dove le une passano il tempo a dar la caccia alle altre, e le seconde a tentare le prime. È così che Filoteo il Sinaita concepiva la vita del corpo e dello spirito.

Il film parla infine ma non alla fine delle immagini perdute: quali sono le immagini immaginate e perdute, quali sono le immagini che non sono diventate una storia? Dove si sono perse? dove stanno? Dove sono andate a finire? Stanno accanto alle immagini che poi sono diventate qualcosa oppure sono nascoste, perdute per sempre? Povere immagini, storie che non sono diventate nulla.

Premi
Overlook 2014 Jury’s prize for the section’s Most original Work

guarda SCIMMIA autobiografia di r.c. https://www.youtube.com/watch?v=0XtgGVDBTpk